Sono quasi 24mila in Puglia le imprese guidate da donne in agricoltura, al secondo posto dopo i servizi nella classifica dei settori con il più alto tasso di femminilizzazione stilata dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, mentre stacca in maniera consistente l’industria che si posiziona al terzo posto.
Lo afferma la Coldiretti Puglia, in occasione della festa delle donne delll’8 marzo per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche le discriminazioni di cui le donne sono state e sono ancora vittime.
Le donne che hanno scelto l’agricoltura – evidenzia la Coldiretti – dimostrano capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità.
“C’è bisogno di sostenere con strumenti adatti, finanziari e normativi , l’intraprendenza e i talenti femminili nel mondo dell’impresa e in agricoltura. Per questo va sostenuto e rafforzato anche”, ha spiegato Maddalena Rignanese Rinaldi, responsabile regionale della Puglia di Donne Coldiretti, “il nuovo welfare nelle aree interne per consentire di mettere un argine allo spopolamento. Pensiamo agli agriasilo per consentire alle donne di non rinunciare alla maternità e coniugarla con il lavoro, alle fattorie didattiche e a quelle di agricoltura sociale, che in alcuni territori potrebbero rappresentare un presidio insostituibile. Crediamo che la multifunzionalità dell’impresa agricola possa essere una chiave da un lato di creazione di lavoro, dall’altro di risposta al tema dell’inclusione sociale”.
Sempre secondo Coldiretti Puglia diventa strategico supportare e incentivare l’imprenditoria femminile in agricoltura che offre notevoli potenzialità occupazionali, puntando sulle giovani donne, considerato che nella nostra Regione per esempio il 54% delle domande per i nuovi insediamenti sono state presentante proprio dalle imprenditrici in erba.
Sempre secondo Coldiretti, l’agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia con una decisa svolta dell’agricoltura verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale, ma anche un nuovo welfare in campagna con gli agriasilo, le fattorie didattiche e quelle di agricoltura sociale, che in alcuni territori potrebbero rappresentare un presidio insostituibile.