E’ già arrivato in libreria, con Diarkos, “Storie maledette del calcio”, il primo libro del giornalista Roberto Maida che stasera (martedì 4 luglio) alle ore 20,00 sarà nel Parco Roberto Potì di Mesagne per presentare il suo lavoro.
“Storie maledette del calcio” è un romanzo che indaga i segreti indicibili del calcio, storie che non vogliono (o non possono) essere divulgate, quelle storie nere che da sempre serpeggiano sotto la superfice dello sport più seguito al mondo.
Dal 1889 – universalmente riconosciuto come l’anno zero del calcio – sono ottantotto i giocatori deceduti sul rettangolo verde. Ma in questi racconti si parla di morti dovute a cure “speciali”, suicidi inattesi inspiegabili che hanno lasciato sgomenti, terribili agonie provocate da malattie rare. Sla in primis. E poi omicidi, che in molti casi non hanno ancora un colpevole.
Da Taccola a Vialli, da Astori a Fortunato passando per Maradona, unico straniero della nera raccolta: Roberto Maida narra le tragedie più dolorose e misteriose della storia del calcio italiano.
Tutto quello che videocamere e microfoni non hanno mai potuto raccontare, Roberto Maida le raccoglie nel suo libro arricchendole con testimonianze, inchieste e aneddoti straordinari in una raccolta di ritratti e tragedie che hanno segnato e sconvolto, nel corso degli anni,
il panorama del calcio italiano.
Ad impreziosire il libro c’è la prefazione di Ivan Zazzaroni e la postfazione di Morgan De Sanctis, ex portiere tra gli altri di Pescara, Juventus, Udinese, Napoli e Roma.
L’evento è organizzato dal comitato Pro parco che ha in animo di riempire di contenuti proprio il parco “R.Potì” che è una delle bellezze di Mesagne, troppo spesso dimenticato, in collaborazione con la Biblioteca comunale “ U. Granafei “ e con la libreria Taberna.
La manifestazione è patrocinata dall’amministrazione comunale della città di Mesagne ed è inserita nel programma dell’estate mesagnese
Roberto Maida è nato il 4 settembre 1976 a Roma, dove ancora risiede. È giornalista professionista e si occupa di sport: calcio ma non solo. Ha iniziato la carriera a Tele+, progenitrice di Sky, per poi passare alla redazione sportiva di Mediaset.
Dal 2005 è al «Corriere dello Sport», dove ha raccontato centinaia di eventi di rilevanza nazionale e internazionale. Se dovesse individuare un accessorio da portare con sé in un’isola deserta, sceglierebbe le sue scarpe da running: proprio durante una lunga sessione di corsa ha partorito l’idea di questo libro.