Da qualche settimana sta oramai tenendo banco la questione dell’aumento del prezzo dei carburanti: c’è chi sostiene che dietro il ritocco verso l’alto dei costi dei rifornimenti vi siano anche le speculazioni delle compagnie petrolifere.
I listini sono tornati a crescere a causa di una combinazione di fattori e c’è già chi ha lanciato l’allarme sul presunto “fenomeno speculativo” legato alla concomitanza con l’esodo estivo: in buona sostanza, con l’aumentare degli spostamenti verso le località di villeggiatura, i prezzi di benzina e gasolio mostrano infatti un trend che spesso ha poco a che fare con la legge del mercato sull’incontro della domanda e dell’offerta.
In quest’ottica è certamente una buona notizia il piano d’azione della Guardia di Finanza, accompagnato da direttive del Comando generale, per una “immediata intensificazione degli interventi in tema di trasparenza” sulla benzina.
Nel periodo dal 31 luglio al 3 agosto, i Reparti della Guardia di finanza hanno intensificato, sull’intero territorio nazionale, i controlli in materia di trasparenza dei prezzi di carburanti praticati al consumo.
I Finanzieri hanno eseguito 234 controlli, di cui 22 nei confronti di impianti autostradali e 212 a distributori della rete stradale.
Sono 240 le violazioni complessivamente contestate: in 126 casi è stata riscontrata la mancata o difforme esposizione dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati.
Sono 114, invece, le irregolarità rilevate in materia di obbligo di comunicazione dei prezzi al Ministero delle imprese e del made in Italy.
Per arginare le condotte illecite nel settore in rassegna, la Guardia di finanza assicurerà un’attività di enforcement strutturata e capillare sul territorio, con le attività di “vigilanza prezzi” che hanno visto già in questi giorni (e sarà così anche nei prossimi) il coinvolgimento di tutti i Reparti del Corpo.