I rincari nel carrello della spesa fanno paura a 2 pugliesi su 3 nel 2023

A causa dei rincari più di un consumatore su due sta tagliando la spesa nel carrello

Carrello della Spesa

L’inflazione morde e non lascia tranquilli, così il rincaro sul carrello della spesa rappresenta la paura principale per il 2023 per quasi 2 pugliesi su 3, che temono ulteriori aumenti dei prezzi per acquistare cibi e bevande, mentre si allenta la preoccupazione per il caro bollette.

I dati emergono da un sondaggio di Coldiretti Puglia condotto sul portale puglia.coldiretti.it.

Il report non lascia dubbi: il 63% dei pugliesi si aspetta un ulteriore aumento dei prezzi degli alimentari, il 21% teme un ulteriore rincaro delle bollette, l’11% mette in preventivo di spendere di più per viaggi e vacanze, mentre solo il 5% si aspetta che aumenteranno i prezzi al ristorante o in pizzeria.

I TAGLI ALLA SPESA

A causa dei rincari, sottolinea la Coldiretti regionale, il 52% dei consumatori sta tagliando la spesa nel carrello, mentre un altro 18% dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti vedendosi costretto ad orientarsi verso prodotti low cost per arrivare a fine mese, mentre un 30% di cittadini non ha modificato le abitudini di spesa.

Pertanto si va a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio, negli ultimi tempi si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene: dalle vendite sottocosto (che devono seguire regole precise) ai buoni spesa.

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Questo -spiega Coldiretti Puglia- per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti.

RISCHIO ALIMENTARE

A rischio ce ne sono oltre 800 mila, con la Puglia che supera la media con il 27,5 per cento dell’incidenza di povertà relativa, il peggiore su scala nazionale.

“La punta dell’iceberg delle difficoltà”, denuncia Coldiretti Puglia, “in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari”.

Con la crisi un numero crescente di persone è stato costretto a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente ai pacchi alimentari che hanno aiutato tra gli altri bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), anziani, senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni) e disabili.

Fra i nuovi poveri ci sono persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

FILIERA AGROALIMENTARE

“Sotto pressione”, evidenzia la Coldiretti”, è l’intera filiera agroalimentare a partire dall’agricoltura”.

Qui si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti.

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Gli aumenti però riguardano anche l’alimentare con il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% il tetrapack, il 35% le etichette, il 45% il cartone, il 60% i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica.

PNNR

Nell’ambito del Pnrr Coildiretti ha presentato progetti di filiera per investimenti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura con più di 50 proposte e migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca coinvolti.  Un impegno che – conclude Coldiretti – ha l’obiettivo di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali.