Pioggia di medaglie per la giovanissima Anna Iurlaro che nel Palazzetto dello Sport di Gorle in provincia di Bergamo, ha conquistato il primo posto nel “Latin show “con la tematica Pinocchio, nel “Solo Latin femminile samba” e nel Solo Latin femminile chachacha” in occasione della prima edizione del “Trofeo Bergamo Art Dance Festival”, competizione di danza sportiva Paralimpica rivolta a ragazzi con varie disabilità.
La giovanissima atleta latianese, frequentante la classe 1^ della Scuola secondaria di I° Croce-Monasterio dell’ITC Latiano, ha nuovamente messo in luce tutta la bravura, dando a tutti gli appassionati di danza sportiva pugliese un grande regalo.
Con una performance di alto livello tecnico ed artistico, la dodicenne Anna Iurlaro ha confermato ancora una volta il suo talento, così come la passione verso una disciplina sportiva che ha fatto sbocciare in poco tempo tutta la grinta di una ragazzina che sicuramente avrà un futuro più che roseo in questo sport.
E’ un altro risultato (l’ennesimo) lusinghiero a livello nazionale quello ottenuto nel concorso di Danza Sportiva tenutosi in terra bergamasca dove la bimba autistica della “Lively Dance Academy” di Latiano, già Campionessa italiana 2022 Paralimpica FIDS, nella categoria DIR (Disabilità Intellettiva Relazionale) nella quale gareggia contro altri bimbi speciali come lei, autistici, e altri con la sindrome di down.
“Per noi maestri è un onore lavorare con questi atleti”, ha detto Pietro Ciracì, della “Lively Dance Academy”, maestro e tecnico federale della FIDS (Federazione italiana Danza Sportiva) che da anni segue Anna Iurlaro.
“Il nostro è un lavoro duro, ma costante e pieno di soddisfazioni, che porta tanta gioia a prescindere dal risultato della competizione, ma perché riempie il cuore vedere questi ragazzi ballare su questa pista con tanta gioia e passione. La nostra speranza, insieme a quella del Comitato Italiano Paralimpico, è che altri si avvicino alla danza Paralimpica. Stiamo infatti cercando di valorizzare al massimo la danza Paralimpica perché è bella, fa bene ai bimbi, si abbattono tanti muri e aiuta l’inclusione. L’auspicio è quello di vedere altri bimbi che si ispirano ad Anna e che possano cominciare a danzare e prendersi delle loro piccole soddisfazioni, perché anche loro hanno diritto allo sport alla competizione ma soprattutto a divertirsi. Il compito di noi maestri, tecnici federali è quello di avere in noi è la voglia di metterci al servizio degli altri, a volte lasciando anche leggermente indietro le nostre priorità.”
“Quando danzo penso alle libellule, così leggere, ma anche così forti e veloci”. Bastavano poche parole a Carla Fracci per trasmettere un messaggio potente: l’importanza del ballo. E non conta se non si sanno fare pirouette o plié, come non importa essere professionisti, principianti o semplici appassionati. La danza fa bene a tutti, perché dona libertà, armonia, serenità.
La danza sportiva in Italia ha molteplici aspetti e discipline, una di queste è la danza di atleti con disabilità. Questo tipo di lavoro, anche svolto come volontariato, consente di aiutare le persone con disabilità, non solo a valorizzare le inclinazioni e gli hobby che ognuno potrebbe avere, ma li affianca nella lotta quotidiana per la conquista dell’autonomia, e aiuta noi a capire quanto la vita per un disabile può essere difficile, a volte anche solo per attraversare la strada o andare in un bagno non attrezzato.