La mostra “Caravaggio e il suo tempo –tra naturalismo e classicismo” si arricchisce del dipinto “Maria Maddalena in estasi“, un’altra opera del genio lombardo.
Si tratta di uno dei lavori più belli e affascinanti di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, datata 1606, che da oggi (8 novembre) è in mostra presso il Castello Normanno Svevo di Mesagne.
E’ un olio su tela proveniente da una collezione privata londinese, un quadro che Vittorio Sgarbi ha descritto come “Profondamente estetica, di opposte visioni della religione, della bellezza, del dolore“.
La nuova opera caratterizzerà l’ultimo mese espositivo della mostra organizzata da Puglia Walking Art con il patrocinio e il sostegno di Comune di Mesagne e Regione Puglia.
“La mostra ha rappresentato un evento culturale di indubbio valore e insieme un banco di prova importante, perfezionando la capacità di realizzare un appuntamento di eccezionale portata che lascerà il segno, per quello che ha già determinato e per il bagaglio di esperienze che prefigura per il futuro”, ha detto il sindaco della città, Antonio Matarrelli.
La mostra “Caravaggio e il suo tempo” è curata dal prof. Pierluigi Carofano, fra i maggiori esperti di Caravaggio in Italia. In esposizione a Mesagne dallo scorso mese di luglio, offre al pubblico oltre 30 capolavori provenienti perlopiù da collezioni private molte delle quali poco note al grande pubblico. Fra gli altri il “Ragazzo morso da un ramarro” di Caravaggio, la “Conversione di san Paolo” di Ludovico Carracci, oltre che opere di Artemisia Gentileschi, Annibale Carracci, Guido Reni, Maestro di Hartford – da alcuni attribuite al giovane Merisi – ma anche Orazio Lomi Gentileschi, Antiveduto Gramatica e altri quali il contemporaneo Roberto Ferri.
“Con la presenza della Maddalena in Estasi, possiamo affermare con certezza che l’evento espositivo di Mesagne può essere considerato fra i più importanti in Italia. Chi sceglierà di visitare la mostra in questi ultimi giorni avrà infatti l’opportunità irripetibile di vedere la più bella versione conosciuta dell’opera”, ha invece tenuto a spiegare Pierangelo Argentieri, ideatore e presidente del progetto “Puglia Walking Art”.
“Siamo particolarmente felici per le tante scolaresche provenienti da tutta la Puglia”, ha poi aggiunto, “e dalla Basilicata che hanno già prenotato le visite e i laboratori da realizzare in occasione della visita”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Marco Calò, consulente comunale alle Politiche Culturali e Scolastiche.
“L’arrivo dell’opera suggella un’esperienza che si conferma di straordinaria importanza per Mesagne, unanime il giudizio di apprezzamento di esperti d’arte e visitatori per un evento che ha destato grande e meritato interesse”, il suo pensiero.
La mostra si chiuderà il prossimo 10 dicembre, con ingresso tutti i giorni (con la sola esclusione del lunedì mattina) dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 20,00.
Il quadro “Maria Maddalena in estasi”, riconosciuto a Caravaggio, è una delle opere dipinte dal pittore dopo la sua fuga dalla Roma a causa dell’omicidio del signorotto Tomassoni. E’ il 28 maggio del 1606 e siamo a Roma, proprio in questo giorno che Caravaggio uccide Ranuccio Tomassoni.
Ancora oggi non sappiamo con certezza quale sia il motivo che abbia spinto l’artista a compiere un’azione così scellerata, ma ci sono diverse ipotesi: era risaputo che i due non si sopportavano, soprattutto perché erano rivali in amore, dato che entrambi amavano Fillide, una bella cortigiana. A detta di altri, non è la rivalità amorosa la ragione dell’omicidio, piuttosto delle divergenze politiche.
E così Caravaggio è costretto alla fuga, e grazie all’aiuto della famiglia Colonna, che lo ha già protetto in altre occasioni, arriva a Malta, pronto per diventare un Cavaliere (entrando in quest’ordine la condanna del Papa non avrebbe avuto più alcun effetto).
L’animo irrequieto di Caravaggio non lo ostacola in questa occasione e così diventa cavaliere, ma non ci vuole molto prima che si cacci nuovamente nei guai.
L’animo irrequieto di Caravaggio non lo ostacola in questa occasione e così diventa cavaliere, ma non ci vuole molto prima che si cacci nuovamente nei guai.
E proprio la già citata “Maddalena in estasi”, il San Giovanni Battista della Galleria Borghese e un terzio San Giovanni, che non si sa che fine abbia fatto, rappresentano i tre quadri che avrebbero cambiato la sorte di Caravaggio.