Oltre a tasse e imposte, ci sono altre entrate per le amministrazioni pubbliche. Una di queste è rappresentata da multe e ammende, ovvero tutti quegli introiti provenienti dal controllo e dalla repressione degli illeciti. Anche i comuni possono ritirare queste somme, con entrate che vengono riportate nei bilanci comunali.
L’elaborazione dei dati effettuata da Openbdap (pubblicati sulla piattaforma Openbilanci) analizza i dati dei bilanci consuntivi dei comuni del 2021, includendo in questa sezione gli incassi del comune relativi a multe, ammende, sanzioni, somme per il risarcimento danni e oblazioni comminate a carico delle famiglie, delle imprese, delle altre amministrazioni pubbliche o di istituzioni sociali pubbliche o private operanti all’interno del proprio territorio.
La riscossione delle multe può rappresentare una fonte di entrata importante per le amministrazioni, come per il comune di Melpignano, comune turistico della costa salentina che registra l’incidenza sulle entrate maggiore (60,23%).
LE ENTRATE DERIVATE DAL CONTROLLO E DALLA REPRESSIONE DEGLI ILLECITI
C’è una voce tra le entrate di bilancio intitolata “Proventi derivanti dall’attività di controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti”, inclusa all’interno delle entrate extra-tributarie.
Sono inclusi in questa sezione gli incassi del comune relativi a multe, ammende, sanzioni, somme per il risarcimento danni e oblazioni comminate a carico delle famiglie, delle imprese, delle altre amministrazioni pubbliche o di istituzioni sociali pubbliche o private operanti all’interno del proprio territorio.
Andiamo quindi a vedere nel dettaglio quanto incassano i comuni della nostra provincia da questa fonte di entrata.
Nel capoluogo le entrate per il controllo e la repressione degli illeciti ammontano a € 1.907.768,91 che corrispondono a 22,90 euro pro capite, a Latiano sono 742.916,31 (€ 54,39 pro capite) mentre a Fasano sono 892.064,20 (€22,91), a Mesagne € 587.080,49 (€ 22,48 pro capite).
Ed ancora: Ostuni € 588,227,01 (19,41 euro pro capite), Francavilla Fontana € 336.917,96 (€ 9,56), Cisternino
€ 164.372,64 (€ 14,64), Oria € 177.733,80 (€ 12,20 pro capite), Ceglie Messapica € 204.319,34 (€ 10,82), San Vito dei Normanni € 195.438,96 (€ 10,70), San Michele Salentino € 59.906,38 (€ 9,77), Cellino San Marco € 46.241,00 (€ 7,49), Torre Santa Susanna € 74.354,98 (€ 7,32), San Pancrazio Salentino € 64.706,46 (€ 6,89), Carovigno € 32.271,80
(€ 1,91), San Donaci € 7.359,50 (€ 1,18), Erchie € 669,80
(€ 0,08), con Torchiarolo e Villa Castelli che invece non presentano alcun dato a riguardo.
LA MEDIA NAZIONALE
È Firenze la grande città che riporta le entrate maggiori. Si parla di 128,01 euro pro capite. A seguire altri tre comuni del nord: Bologna (109,75), Padova (92,36) e Milano (88,69). I valori minori si registrano invece a Trieste (28,98 euro pro capite), Catania (21,11) e Messina (19,23).
Mediamente, i comuni italiani incassano 14,65 euro pro capite da multe e ammende. Le amministrazioni liguri sono quelle che registrano la media più alta (35,69) seguite da quelle venete (30,29) e umbre (28,88). I comuni che invece riportano le entrate minori sono quelli della Valle d’Aosta (6,56 euro pro capite), Basilicata (6,26) e Sardegna (5,81).