Le classi quinte delle scuole primarie “Borsellino” e “Carducci”, primo circolo didattico di Mesagne, hanno inaugurato il percorso sul tema della legalità

Nell’atrio del comune i ragazzi hanno incontrato il sindaco, Toni Matarrelli, e l’assessore comunale ai Percorsi di Legalità, Anna Maria Scalera

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I ragazzi e i docenti delle classi quinte delle scuole primarie “Borsellino” e “Carducci”, primo circolo didattico di Mesagne, hanno da poco inaugurato il percorso sul tema della legalità, un progetto che li vedrà impegnati nel corso dell’anno didattico appena cominciato.

E lo hanno fatto incontrando nell’atrio del comune il sindaco, Toni Matarrelli, e l’assessore comunale ai Percorsi di Legalità, Anna Maria Scalera.

“È stata per me una gioia accoglierli nella Casa comunale per condividere un inizio che li porterà lontano, permettendo soprattutto ai più giovani di acquisire nuove conoscenze e alle loro sensibilità e senso critico di crescere sempre più”, ha detto il primo cittadino, che al termine dell’incontro ha voluto fare dono a ciascun studente della copia della Costituzione italiana, “strumento di consapevolezza e democrazia per i cittadini di oggi e di domani”.

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Il tema della legalità è assolutamente centrale per le sfide che siamo chiamati a combattere.

L’educazione alla legalità ha quindi per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i valori civili e la democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza.

Per un adolescente riconoscere e accettare un mondo di regole è sempre un percorso difficile e faticoso. La società contemporanea non propone mediazioni simboliche credibili e coinvolgenti.

I ragazzi si trovano pertanto sempre più spesso nell’impossibilità di avere delle figure di riferimento in grado di diventare modelli a cui potersi identificare. E questo non fa altro che aumentare in tutti loro la sensazione di smarrimento e solitudine, provocando evidenti situazioni d’isolamento e una forte tendenza all’individualismo o alla devianza.

In un’ottica di reale prevenzione la scuola, deve aiutare i ragazzi ad assumersi delle responsabilità, ricordare loro che chi cresce ha diritto all’errore, ma anche alla correzione, sviluppare in loro la coscienza civile e la convinzione che la legalità conviene e che, laddove ci sono partecipazione, cittadinanza, diritti, regole, valori condivisi, non ci può essere criminalità. La legalità è un’opportunità in più per dare senso al loro futuro. In tal senso, promuovere la cultura della legalità nella scuola significa educare gli alunni al rispetto della dignità della persona umana, attraverso la consapevolezza dei diritti e dei doveri, con l’acquisizione delle conoscenze e l’interiorizzazione dei valori che stanno alla base della convivenza civile.

Al centro dell’azione educativa va posta la “persona” alunno, come protagonista nella propria comunità ed il valore positivo delle regole, intese non come mezzo frustrante e punitivo o di affermazione di autorità, bensì in primo luogo come strumento di aiuto delle potenzialità di ciascuna persona, chiamata alla libertà e alla propria realizzazione.