Senza barriere come il mare: lo sport paralimpico è sbarcato a Torre Guaceto

Una giornata intensa per mostrare ad altri ragazzi con disabilità che lo sport e la socialità non hanno barriere.

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E’ stata una giornata dedicata all’avvicinamento dei ragazzi con disabilità al sup (acronimo di Stand Up Paddle ed indica una disciplina sportiva ibrida tra canoa e surf) ed al canottaggio.

I professionisti del Cus di Bari ed i loro atleti speciali, in collaborazione con gli sportivi del Rowing club di Brindisi hanno portato a Torre Guaceto lo sport inclusivo, “perché la sostenibilità sociale può muoversi anche a colpi di remi. In spedizione nella riserva per fare comunità”.

Gli atleti baresi del pararowing, canottaggio per persone con disabilità, accompagnati dai loro istruttori ed affiancati dagli sportivi dell’associazione brindisina si sono difatti immersi nelle bellezze dell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto per fare sport e, attraverso la pratica, avvicinare altri ragazzi alla disciplina del canottaggio.

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“La riserva di Torre Guaceto è lo scenario più entusiasmante che questi ragazzi potessero provare”, ha detto il responsabile delle attività paralimpiche del Cus di Bari, Paolo Attolino, “immersi nella natura, in mare aperto e senza vincoli, hanno sintetizzato quello che per noi è un motto di inclusione: il mare è senza barriere. Ringrazio il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto per averci fatto vivere questa meravigliosa esperienza ed averci supportati”.

All’evento, a dir poco emozionante hanno preso parte il comandante della stazione dei carabinieri di Carovigno, Giuseppe Berardino, per la capitaneria di porto il sottotenente di vascello Massimiliano Mitola e la comune di seconda classe Alessandra Fago e l’assessore ai Servizi Sociali di Carovigno, Luigi Orlandini.

“Lo sport”, ha commentato quest’ultimo, “è un importante strumento di inclusione sociale ed eventi come questo vanno promossi a tutti i livelli. Ringrazio il presidente Malatesta del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e Attolino del Cus per averlo organizzato e speriamo che questa attività possa essere replicata lungo tutta la costa. Noi, come Amministrazione stiamo lavorando su questo fronte e presto i nostri impianti sportivi saranno accessibili a tutti”.

Quella vissuta nella Riserva di Torre Guaceto è stata un’esperienza nata dalla voglia di fare inclusione di Attolino, ex atleta maglia azzurra di canottaggio e papà di una ragazza speciale, che nel 2018 ha stretto il primo accordo di inclusione sociale del genere con Antonio Prezioso, presidente del Centro Universitario Sportivo di Bari, per dare ai ragazzi con disabilità, la possibilità di partecipare ai camp estivi post scuola con il sostegno di operatori certificati.

“I risultati sperati sono arrivati subito”, il commento a riguardo di Attolino, “i ragazzi “normotipici” dapprima hanno accettato questa presenza un po’ scomoda e nel giro di poco si sono integrati con i coetanei più ‘deboli’, circostanza che ci ha dato l’energia che serviva per crederci e continuare”.

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Dopo lo stop imposto dalla pandemia, a dicembre 2022 il Cus ha avviato il primo corso di pararowing. Oggi, la “squadra” conta 10 atleti coadiuvati da tecnici federali e volontari che prestano alla causa il loro know-how in maniera sempre più entusiasta al fine di fare comunità e arrivare alle gare nazionali.

Il team degli allenatori ora è piuttosto nutrito. Al fianco di Attolino sono scesi in campo volontari ed atleti pluri medagliati ai campionati nazionali, quali Giuseppe Martinelli che con le sue 72 primavere è un esempio per tutti, Daniela Di Battista, allenatrice e mamma speciale, Palma Gaudio, biologa che ha stravolto la sua vita professionale concorrendo al ruolo di docente di sostegno, e Alberto Boccuto, unico coach professionista che coordina tutto lo staff.

La pratica della disciplina ha permesso a dieci ragazzi con disabilità diverse, chi con problemi motori, chi non vedenti, altri con sindrome di down, autistici e con gap cognitivo, di mettere su una vera e propria squadra e di approdare a Torre Guaceto con gli amici del Rowing club di Brindisi di Antonio Castrignanò, per vivere una giornata intensa e mostrare ad altri ragazzi con disabilità che lo sport e la socialità non hanno barriere.

“Se la definissimo un’esperienza emozionante non renderemmo abbastanza l’idea di ciò che è stato” ha rimarcato il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, “abbiamo dato bellezza, concretezza e colore alla Carta Europea del Turismo Sostenibile, che certifica la riserva quale realtà virtuosa e che fa della sostenibilità ambientale, energetica e sociale il fine ultimo del turismo. Ringrazio il Cus di Bari per averci onorato della sua presenza speciale, la Guardia Costiera di Brindisi e il Comune di Carovigno per la preziosa collaborazione. È una strada che praticheremo ancora, senza alcun dubbio”.