Ton Koopman, uno dei massimi organisti di tutti i tempi, in concerto a Mesagne martedì 10 ottobre nella Chiesa Matrice

Nato a Zwolle in Olanda e accanto agli studi classici si è dedicato allo studio dell’organo, del clavicembalo e della musicologia ad Amsterdam, ricevendo il “Prix d’Excellence” sia per l’organo che per il clavicembalo

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Con il suo viaggio nella musica antica, il “Barocco Festival Leonardo Leo” approda anche a Mesagne dove martedì 10 ottobre alle ore 20,00 nella Chiesa Matrice, andrà in scena il concerto “Da Frescobaldi a Mozart. La letteratura organistica in Europa con Ton Koopman, uno dei massimi organisti di tutti i tempi e leader indiscusso dell’interpretazione su strumenti originali del repertorio antico.

Koopman torna a Mesagne dopo dieci anni in chiusura della prima parte del Festival organizzato dalla Città di San Vito dei Normanni con il Comune di Brindisi, il Ministero della Cultura e la Regione Puglia.

Il giorno successivo, la leggenda olandese terrà una masterclass sullo stesso organo della chiesa mesagnese, strumento datato 1794 e costruito dal celebre organaro Ferdinando De Simone, ultimo esponente della più illustre famiglia organaria attiva in terra di Bari dal primo Settecento a metà Ottocento.

Il corso è rivolto a diplomati e iscritti al biennio specialistico di conservatorio o istituto musicale pareggiato. Previste due sessioni didattiche, di mattina e di pomeriggio (info al numero telefonico 338 668 9451).

Ton Koopman

Star della musica antica e tra gli specialisti in esecuzioni storicamente informate, Koopman ha da subito concentrato i suoi studi sulla musica barocca, con particolare attenzione a Bach, divenendo presto una figura di riferimento a livello internazionale ed esibendosi nelle più importanti sale da concerto e festival.

Nel 1979 ha fondato l’Amsterdam Baroque Orchestra, formata da musicisti internazionali specializzati nell’ambito della musica barocca che si ritrovano più volte all’anno per dar vita a nuovi progetti artistici.

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Ton Koopman si è esibito nelle più importanti sale da concerto e nei più prestigiosi festival dei cinque continenti. Come organista ha suonato sui preziosi strumenti antichi esistenti in Europa, mentre come clavicembalista e direttore dell’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir ha suonato al Concertgebouw di Amsterdam, al Théatre des Champs-Elysées di Parigi, al Musikverein e alla Konzerthaus di Vienna, Philharmonie di Berlino, Lincoln Center di Carnegie Hall di New York, Suntory Hall di Tokyo così come a Londra, Bruxelles, Madrid, Roma, Salisburgo, Copenhagen, Lisbona, Monaco e Atene.

La serata

Tra le pagine dei maestri tedeschi e degli autori italiani, il programma restituisce attenzione all’organaria e invita a un’ulteriore conoscenza dei tanti preziosi strumenti che arricchiscono la nostra terra.

L’organo della chiesa Matrice è costruito secondo i criteri della scuola napoletana. Con l’iscrizione pirografata sul frontalino della tastiera: «Ferd.us de Simone Barensis fecit A.D. 1793». L’organo è stato restaurato da Paolo Tollari nel 2010.

Al centro del programma per organo musiche di Girolamo Frescobaldi, Peeter Cornet, Francisco Correa de Arauxo, Juan Cabanilles, Johann Jakob Froberger, Dietrich Buxtehude, Johann Sebastian Bach e Wolfgang Amadeus Mozart, autori attivi tra il Seicento e il Settecento.

Due secoli nei quali il ruolo dell’organo è riconsiderato sotto vari punti di vista: per gli equilibri fonici, per le disposizioni spaziali del solista e dell’organico orchestrale, per gli aspetti di concertazione. Il concerto attraversa l’arco musicale dal Barocco al Classicismo volgendo l’orecchio alla scuola dei compositori tedeschi e ponendo come fulcro la costruzione teologica sonora di Johann Sebastian Bach.

«Il più bel regalo di Natale? La musica di Bach. Quando la dirigo provo una gioia assoluta, la leggo anche negli occhi dei miei orchestrali e dei miei coristi; una tale gioia che mi vien voglia di ballare: d’altronde il barocco è un po’ rock».

Così si esprimeva Ton Koopman in un’intervista di qualche tempo fa restituendo l’idea che la musica di Bach possa migliorare la qualità della vita non solo di chi la esegue ma anche di chi la ascolta.

Lo stesso carattere ineffabile e apollineo permea la musica di Mozart, di cui il concerto propone l’Andante K. 616, noto anche come “Rondò”. Quello tra il 1790 e i primi mesi del 1791 non fu un periodo facile per il compositore, sempre più solo e discriminato dalla società depositaria del potere: Mozart non amava il Walzenorgel, lo strumento automatico al quale il brano era destinato, sicché accettò l’incarico solo per ragioni economiche.

Il suono consisteva in «piccoli fischi rumorosi, che per me sono acuti e troppo infantili»: così scrisse a sua moglie Constanze il 3 dicembre 1790 confessando tutto il suo imbarazzo nell’adempiere alla commissione.